Sostenibilità rubata

Apparvi all’improvviso al tavolo al quale Monica e Mohamed stavano facendo colazione con altri due project manager sconosciuti. “Buongiorno, Paola. Stavo appunto dicendo ai nostri colleghi che sei la persona giusta per rispondere alla loro domanda sul significato della sostenibilità nella gestione dei progetti”, disse Mohamed. “Buongiorno”, gli sorrisi. Uno dei colleghi sconosciuti mi chiese con grande sorpresa: “Come hai trovato proprio questo tavolo?”. Aveva ragione. C’erano centinaia di tavoli rotondi in una grande sala, in cui migliaia di project manager stavano facendo colazione nel luogo del congresso. Come? Questa è un’altra storia (vedere la nota sottostante).

Fornii una risposta dettagliata alla domanda di Mohamed. A quel tempo ero la Knowledge Management Leader della Global Sustainability Community of Practice del Project Management Institute (PMI). Era circa dieci anni fa.
Gli eventi procedono molto velocemente in questo periodo. Ora tutti sanno cos’è la sostenibilità e perché ne abbiamo bisogno ovunque. O dovrebbero sapere, o pensano di sapere. Sfortunatamente i primi ed i più importanti obiettivi della sostenibilità sono stati persi lungo il percorso. La parola è stata abilmente manipolata.

Il noto “lavaggio verde” (green washing) è utilizzato per sostituire la vera sostenibilità ambientale.
Il “lavaggio sociale” è usato per confondere i veri diritti sociali, che riguardano i diritti umani, i diritti dei lavoratori e i diritti degli utilizzatori. Il benessere sociale è scambiato per la sicurezza sociale e per la sorveglianza.
Il “lavaggio economico” è utilizzato per sostituire la durabilità, la riparabilità, i risparmi e la prosperità con gli interessi di particolari entità.

La recente propagazione del pensiero unico ha portato alla scomparsa delle Community of Practice del PMI. Erano più di venti, su diversi argomenti della gestione dei progetti.
Ed anche il PMI non è più il “mio” PMI. Anche se sono riuscita a far approvare ed a far aggiungere uno dei miei commenti sulla sostenibilità nell’ultima versione del PMBOK® (Project Management Body of Knowledge), la direzione reale della professione è proprio opposta.

La supremazia del modo “agile” di lavorare ha sopraffatto approcci più corretti. Semplificando moltissimo, agile potrebbe essere inteso come il detto italiano: “Attacca il ciuccio dove vuole il padrone”. I proprietari hanno solo i soldi ed il potere e potrebbero non sapere nulla di ciucci, di dove e come legarli e se hanno davvero bisogno di essere legati. Non si assumono alcuna responsabilità per la decisione e nessuno è responsabile di ciò che accade. La visione globale e completa nel tempo e nello spazio è persa. La sostenibilità ha bisogno di un approccio olistico, che significa con competenza e da diversi lati contemporaneamente.

Ho trovato questa definizione di sostenibilità, datata 2009, in un documento del Project Management Institute e mi è piaciuta molto fin dal primo momento: “La sostenibilità globale è il raggiungimento del benessere economico, sociale e ambientale di tutti gli elementi della società”.
Se volete sapere cos’è realmente la sostenibilità, dovreste tornare indietro alle sue radici, includendo il mio libro “Manuale per progetti sostenibili – Sostenibilità globale e project management” pubblicato nel 2014, ed ai libri di quel periodo di altri colleghi sullo stesso argomento. In seguito, dei ladri hanno preso possesso di questa potente parola ed hanno cambiato il suo significato per i propri interessi.

Povera sostenibilità, è stata rubata e contraffatta.

Paola Morgese, PMP
Ingegnere civile idraulico
Specialista in ingegneria sanitaria ed ambientale
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Fotografia: Azalea, Rhododendron, © Paola Morgese 2023

Nota. Per sapere come apparire nel posto giusto al momento giusto, potrebbe essere utile leggere il mio ultimo libro: “Timeo, Iside Svelata e La dottrina segreta nei loro concetti più belli”.

Traduzione dell’articolo “Stolen Sustainability”: https://sustainableprojectsblog.wordpress.com/2023/02/28/stolen-sustainability/

Project management e teosofia ovvero come il pensiero crea

Più di un anno fa mi sono imbattuta in una, per me, sconosciuta disciplina: la teosofia. Ho iniziato a documentarmi leggendo alcune opere fondamentali, in particolare i testi originali in lingua inglese di fine Ottocento di madame Blavatsky. In quelle migliaia e migliaia di pagine si parla di progetti.

Sono progetti a breve, medio e lungo termine, organizzati secondo una comune strategia, su scala locale, regionale e globale. Questo portafoglio di progetti nasce nella notte dei tempi e si proietta nel futuro. Ho notato subito molte somiglianze con il project management e, soprattutto, con il project management sostenibile.

La teosofia è rappresentata a livello internazionale dalla Società teosofica, che è stata fondata nella città di New York, negli Stati Uniti, nel 1875 e che ha la sua sede storica ad Adyar in India. Fra i suoi obiettivi principali ci sono: la fratellanza attiva tra le persone, lo studio comparato di religioni, filosofie e scienze antiche e moderne, la conoscenza delle leggi della natura e l’investigazione sui poteri umani innati. Si occupa di aspetti materiali e spirituali.

Il project management è rappresentato a livello internazionale da diversi enti, istituti ed associazioni fondati a partire dalla seconda metà del Novecento. Ha come obiettivo principale la gestione organizzata e strutturata dei progetti, intesi come iniziative temporanee, che servono a creare prodotti, risultati o servizi unici. In particolare i progetti sostenibili si interessano della sostenibilità ambientale, sociale ed economica nel breve, medio e lungo termine e su scala locale, regionale e globale.

Tutti i progetti nascono da una necessità, che può essere individuale, collettiva, aziendale o spirituale (“il respiro aveva bisogno di una forma”). E questo è l’avvio, l’energia propulsiva.

Da questa necessità scaturiscono delle idee, dei pensieri, dei requisiti, delle specifiche tecniche, degli studi di fattibilità. Il pensiero inizia a prendere forma ad immagine e somiglianza di chi l’ha pensato. Un gruppo di lavoro ed i progettisti creano dei prototipi, scelgono le misure, svolgono calcoli, producono dei disegni, delle relazioni, degli elaborati, prima preliminari, poi esecutivi, che definiscono nel dettaglio ed inequivocabilmente l’idea in base alla quale realizzare la creazione. E qui siamo nella fase della pianificazione e degli “stilisti divini”.

Poi si cercano le risorse, ad esempio: i materiali, le materie prime, gli operai, gli elettricisti, i falegnami, le pietre da costruzione locali oppure importate (“Pitris”). Si scelgono gli strumenti, i mezzi e le attrezzature. Si selezionano le risorse umane (o divine o spirituali). E così inizia l’esecuzione vera e propria, la creazione.

Per tutta la durata del progetto c’è sempre qualcuno che funge da supervisore e da controllore. Verifica che ciò che si sta realizzando corrisponda esattamente all’idea iniziale e che le diverse parti si integrino tra loro. Interviene se c’è bisogno di un’azione correttiva. Siamo nella fase di monitoraggio e di controllo.

L’idea poi si concretizza, prende forma, esiste realmente nel piano materiale e non più solo a livello di pensiero astratto, astrale o spirituale. Si vede, si tocca, si ode, si annusa, si gusta. Il progetto è concluso e può essere lasciato alla sua funzione, ma solo se corrisponde ai requisiti prestabiliti.

Se presenta dei difetti di realizzazione o se ci sono stati degli imprevisti o delle difficoltà, si può provare a correggerli con uno o più esperti e con un piano di emergenza o di salvataggio. Se neanche questo funziona, oppure se il progetto ha disatteso le aspettative o è diventato dannoso per altri progetti ad esso collegati, si può interrompere e distruggere la creazione venuta male. Nella Trimurti indiana ci sono tre personaggi: Brahma crea, Visnù preserva e Siva distrugge. E questa è la chiusura del progetto.

I progetti del project management sostenibile somigliano davvero molto a quelli della teosofia.

Paola Morgese, PMP
Ingegnere civile idraulico
Specialista in ingegneria sanitaria ed ambientale
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Volontariato per PMI® e PMIEF®

Ecco una raccolta di alcune fotografie delle mie molte attività di volontariato con PMI® e PMIEF® (Project Management Institute e la sua Educational Foundation). Anche se è soprattutto un lavoro in ambiente virtuale, fa sempre piacere incontrare di persona colleghi di tutto il mondo.

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Filadelfia, 2011, PMI Global Sustainability Community of Practice, riunione del Consiglio direttivo al quartier generale PMI, USA

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Dallas, 2011, PMI Global Sustainability Community of Practice, NALIM, USA

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Dallas, 2011, PMI Global Sustainability Community of Practice e PMI Academic Resources, Relatrice a ROWS North America Congress, USA

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Napoli, 2012, PM e relatrice a un seminario PMI SIC, Università di Napoli “Federico II”, Italia

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Marsiglia, 2012, PMI Global Sustainability Community of Practice e PMI Academic Resources, Relatrice a ROWS EMEA, France

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Vancouver, 2012, PMI Global Sustainability Community of Practice, NALIM, Canada

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Napoli, 2013, PM e relatrice a un seminario PMI SIC, Università di Napoli “Federico II”, Italia

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Napoli, 2014, PM e relatrice a un seminario PMI SIC, Università di Napoli “Federico II”, Italia

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Roma, 2014, Relatrice al PMI Rome Training Professional Meeting, Università “Roma Tre”, Italia

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Salerno, 2014, Relatrice ad un convegno dell’Ordine degli Ingegneri e PMI SIC, Italia

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Napoli, 2015, PM e relatrice a un seminario PMI SIC, Università di Napoli “Federico II”, Italia

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PMIEF, 2013, Traduzione in italiano della “Metodologia di Project Management per la Ricostruzione Post Disastro

Paola Morgese, PMP
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La sostenibilità non è mera sostenibilità aziendale

Durante gli scorsi mesi ho letto molti articoli, blog e titoli di webinar in lingua inglese con la parola sostenibilità nelle loro intestazioni.
La delusione è stata grande quando non ho trovato nulla riguardo la reale sostenibilità nel loro contenuto.
Trattano solo di abilità nel sostenere un’azienda.

È un chiaro tentativo di cambiare il vero significato della parola, dandole un senso contrario.

La sostenibilità aziendale potrebbe essere esattamente l’opposto della sostenibilità così come dovrebbe essere praticata da un’azienda.

La sostenibilità globale è economica, ambientale e sociale e, soprattutto, è per il benessere comune nel lungo termine.

Il vero significato della parola può essere letto in un mio precedente articolo: “La sostenibilità economica aziendale”.

Che strana manipolazione di parole.

Paola Morgese, PMP
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Pubblicato un anno fa il Manifesto della sostenibilità nei progetti

Esattamente un anno fa, 8 Marzo 2016, abbiamo pubblicato il “Manifesto della sostenibilità nei progetti”!

https://progettisostenibili.wordpress.com/wp-content/uploads/2016/05/manifesto-della-sostenibilitc3a0-nei-progetti-versione-italiana.pdf

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Perchè la maggior parte delle persone non riesce a vedere un futuro verde

Mentre aiutavo mia nipote adolescente a svolgere i suoi compiti di inglese, ci siamo imbattute in una domanda su come lei vede il futuro “verde brillante”, che era descritto in un volantino stampato nel libro.

Giusto per essere chiari, un futuro “verde brillante” è un mondo con meno inquinamento, meno rifiuti, con più energia rinnovabile, più riciclo ed un posto sano in cui vivere.

La sua risposta è stata che lo vede positivo. Con mia grande sorpresa, ha aggiunto con ferma convinzione: “Positivo, ma non realistico”.

“Perché?”.

“Perché non possiamo farlo ora. Abbiamo troppi problemi. Saranno le generazioni future a creare un futuro verde”.

La mia conclusione è che un generale e comune pessimismo, generato con la diffusione di cattive notizie, disabilita la capacità delle persone di vedere un mondo diverso e di fidarsi delle loro proprie doti. La maggior parte delle persone si arrende. E, se anche le nuove generazioni si arrendono, questo è oltremodo preoccupante.

Di recente ho trovato molti articoli pubblicati da colleghi su riviste ufficiali su sostenibilità e project management. Solo pochi anni fa era impensabile trovare così tante pubblicazioni su questo argomento. Ne abbiamo davvero bisogno per andare nella giusta direzione e per prosperare.

Un articolo riguarda la moderna gestione degli stakeholder ed i principi dello sviluppo sostenibile inclusi negli standard di project management. Fate riferimento anche al mio articolo sulla moderna gestione degli stakeholder . Sì, il mio articolo è in italiano. Come considerazione generale, ciò mostra un grande limite per tutte queste pubblicazioni: si riferiscono solo ad articoli scritti in lingua inglese. Escludono tutti gli articoli, le riviste, i libri, gli atti dei convegni e le ricerche sulla sostenibilità ed il project management elaborati in lingue diverse. Questa immensa lacuna dimostra che, se non conosciamo una lingua, non significa che non ci siano significativi risultati delle ricerche in altre lingue sullo stesso argomento. Non penso che questa pratica sia “sostenibile” e che la letteratura inglese debba essere dominante. Ad ogni modo, continuiamo con la recensione.

Un altro articolo riguarda la scoperta che la sostenibilità è uno dei due principali temi nella ricerca e nella pratica del project management odierno (l’altro è la “governance”). Professionisti esperti di project management lavorano e scrivono su questo argomento.

Un altro articolo identifica le principali variabili della sostenibilità nel project management e descrive nuovi parametri per misurare il successo di un progetto includendo benefici economici, ambientali e sociali.

Un altro articolo riguarda il perseguimento della sostenibilità nel settore delle costruzioni basato sui risultati di una serie di interviste ad esperti project manager. Hanno riscontrato, brevemente e per esempio, che le costruzioni sostenibili mirano al risparmio economico, al soddisfacimento dei dipendenti, agli approvvigionamenti sostenibili, alle innovazioni ed alla sopravvivenza dell’azienda nel lungo termine. Tra le barriere e le sfide all’integrazione della sostenibilità hanno trovato, ad esempio, la mancanza di consapevolezza, la mancanza di responsabilità, la mancanza di formazione, la carenza di sostegno aziendale e l’ambiguità nelle politiche di governo.

Un ulteriore articolo riguarda quanto e come la sostenibilità viene presa in considerazione nei processi decisionali dei progetti. In una valutazione tradizionale si considerano qualità, tempi e costi. Si possono aggiungere i rischi. Ma cosa accade alle variabili ambientali, sociali ed economiche della sostenibilità?

Grazie a questi colleghi. Le nostre azioni ed i nostri pensieri quotidiani creano il nostro mondo ed il nostro futuro.

Se le persone riescono a vederlo, allora possono davvero creare un futuro “verde brillante”.

Paola Morgese, PMP
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La bibliografia sarà fornita su richiesta.

Translation of the blog post: Paola Morgese, Why most people fail to see a bright green future

 

 

Studiare le materie scientifiche per non farsi manipolare

La scienza è un insieme di conoscenze ordinate e coerenti. Materie come chimica, fisica, scienze naturali e biologia sono tutte discipline, che si occupano dei fenomeni del mondo sensibile a fini descrittivi ed interpretativi.

Gli scienziati sono studiosi esperti in una particolare disciplina.
Nello studio della natura lo scienziato utilizza gli organi di senso o degli strumenti sempre più perfezionati. I risultati, per essere totalmente oggettivi, dovrebbero essere indipendenti dall’attività dello scienziato, dalla sua storia personale, sociale e culturale. Gli scienziati dovrebbero cioè essere indipendenti da qualunque tipo di pressione e di condizionamento per svolgere in maniera imparziale il loro mestiere.

In realtà questo non sempre accade a causa di grandi interessi economici e di potere legati alle scienze applicate, cioè all’applicazione a fini pratici delle leggi e dei risultati scientifici. I progressi scientifici e tecnologici potrebbero essere pilotati dall’esterno in una specifica, unica ed interessata direzione.

La continuità del progresso scientifico e tecnologico dovrebbe invece essere garantita sempre ed egualmente in ogni settore, al fine di ottenere maggiore e migliore conoscenza per il bene e per il benessere comune. L’unica ed ampia direzione da seguire dovrebbe essere quella della sostenibilità. Scienza e tecnologia dovrebbero garantire la continuità della vita su questo pianeta con una prospettiva biocentrica e non antropocentrica, rispettosa dei diritti di tutti gli esseri viventi. A tutte le future generazioni dovrebbero essere garantiti il diritto alla salute ed il benessere ambientale, sociale ed economico. Uguali possibilità e disponibilità generano automaticamente fiducia in se stessi e negli altri, cooperazione e sicurezza emotiva.

L’apprendimento personale, scolastico o meno, delle discipline scientifiche e di alcune semplici nozioni di base, protegge da possibili distorsioni dei risultati scientifici. La scienza si basa su fatti, su numeri, su misurazioni, non su parole. Qualcuno a scuola potrebbe non aver studiato chimica e fisica, perché le materie erano state soppresse o perché l’insegnante non era simpatico. O anche perché il docente non sapeva spiegare ed ha reso la materia incomprensibile ed inavvicinabile per la maggior parte dei suoi studenti. Per iniziare, basta cercare un buon maestro oppure un buon libro, entrambi chiari ed appassionati.

Non si dovrebbero avere dubbi, ad esempio, su pH, piogge acide, onde elettromagnetiche, sostanze e reazioni chimiche, anticorpi, virus e batteri. Non sono argomenti astratti. Sono l’ambiente in cui si vive ed il cibo che si mangia. Sono i rimedi con cui ci si cura e sono l’acqua che si beve. Sono le sostanze contenute in detersivi per la casa e creme per il corpo. Sono gli abiti che si indossano e gli oggetti personali.

Le parole possono essere manipolate, il loro uso modificato, il loro significato alterato, il loro senso capovolto. Esempi classici di distorsione delle parole sono riportati in questo articolo: “1984, il libro simbolo delle manipolazioni”.

Se si hanno alcune semplici conoscenze scientifiche di base, si possono invece fare delle verifiche incrociate indipendenti. Ci si può divertire a sperimentate direttamente in maniera consapevole ed informata. Si può ripetete l’esperienza, se non si è soddisfatti. Si può approfondire. Si può andare oltre e fidarsi dei propri ragionamenti, delle proprie intuizioni e dei propri personali risultati.

Namastè  🙂

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Lezioni di sostenibilità

Ecco come posso aiutarvi con la sostenibilità nei progetti.

Se cercate informazioni generali, potete visitare il sito Internet progettisostenibili  nelle sezioni project management, documenti aziende e blog aziende. Troverete varie risorse disponibili gratuitamente.

Per approfondimenti e per ulteriori dettagli, potete leggere il libro “Manuale per progetti sostenibili – Sostenibilità globale e project management”.

Se siete dei professionisti e desiderate essere maggiormente competitivi nel vostro lavoro oppure volete soddisfare nuove esigenze dei vostri clienti, posso insegnarvi tutto sulla sostenibilità nei progetti. Posso spiegarvi cosa è la sostenibilità globale, cioè ambientale, sociale ed economica, e come applicarla ai vostri progetti attraverso una metodologia organizzata e strutturata. Posso illustrarvi come inglobare i principi ed i valori della sostenibilità nel project management. La vostra attività lavorativa ne trarrà beneficio, poiché apprenderete un approccio analitico olistico, cioè omnicomprensivo, che vi fornirà un quadro più particolareggiato, sia generale, sia di dettaglio. Avrete una visione più chiara e più completa del contesto in cui siete, dei risultati da ottenere e di come raggiungerli e potrete prendere le vostre decisioni con maggiore consapevolezza e serenità. Potrete aprire la vostra carriera a nuove prospettive.

Se siete degli imprenditori e volete proiettare la vostra azienda verso un futuro sostenibile, o addirittura vegano, posso aiutarvi in questo viaggio. Posso illustrarvi come rendere globalmente sostenibile la vostra attività in campo economico, sociale ed ambientale. Posso spiegarvi come e quali nuovi parametri di analisi prendere in considerazione per valutare dei rischi anche recenti, come quelli legati ai cambiamenti climatici. Posso aiutarvi ad avvicinare la vostra impresa, con i vostri prodotti e servizi, alle nuove richieste dei clienti. I consumatori sono sempre più informati, leggono le etichette, confrontano i pareri e chiedono sempre più sostenibilità. Per questo motivo, se desiderate andargli incontro, potete ampliare le vostre conoscenze e rendere la vostra azienda attenta, consapevole ed aggiornata, garantendole prosperità e crescita nel lungo termine.

Riepilogando, se siete pronti a passare all’azione, sia che siate dei professionisti che vogliono investire sulle proprie conoscenze, sia che siate degli imprenditori che vogliono soddisfare le nuove esigenze dei propri clienti, mandatemi un messaggio con l’oggetto “Tutto sulla sostenibilità nei progetti” e scrivetemi brevemente le vostre motivazioni ed i vostri obiettivi.

Grazie a tutti coloro i quali daranno il loro contributo personale o professionale a questo viaggio verso un mondo ed una società sostenibili.

Paola Morgese, PMP
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Firmatari del “Manifesto per la sostenibilità nei progetti”

Ricordate quando, lo scorso 8 Marzo 2016, abbiamo lanciato il “Manifesto per la sostenibilità nei progetti”? Adesso c’è l’opportunità di firmarlo.

Se siete dei sostenitori della sostenibilità nella gestione dei progetti, o semplicemente vi piace e condividete questa idea, potete aggiungere qui la vostra firma.

Al momento il documento è disponibile in inglese, italiano, portoghese, spagnolo e napoletano classico. Sì, il vernacolo della canzone “’O sole mio” famosa in tutto il mondo.

Lo trovate al sito Internet:  http://sustmanifestproj.wordpress.com/.

Se desiderate saperne di più sulla storia di questo documento, potete leggere il mio articolo: Perché un manifesto per la sostenibilita nei progetti?

Grazie a tutti i nostri sostenitori presenti e futuri! 🙂

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